[CHI SIAMO] - [APPUNTAMENTI] - [HOME] -[ ATTIVITA' E SERVIZI] - [ diventare socio/a] - [CONVENZIONI] - [AGORA'] -[BIBLIOTECA LGBT] - [ VIDEOTECA ] Pianeta Urano e Juliette & Juliette si sono trasferiti a S. Michele Extra (VR). Contatti : 346.9790553 dalle 18 alle 22 (x maschi) 349.3134852 (x femmine) info@arcigayverona.org OPP. verona@arcilesbica.it x INFO. iscriviti alla NEWS LETTER

24/04/08

ASILO NIDO: Le graduatorie modificate creano figli e figliastri.


Le colpe dei padri(e delle madri) separati ricadano sui figli. Il principio non è proprio moderno, ma il Comune di Verona ha deciso di applicarlo alle iscrizioni agli asili nido, in nome della Famiglia con la F maiuscola, che come è noto è diversa dalla famiglia magari un po' acciaccata e meno perfetta ma comunque teatro di affetti in cui molti di noi, magari loro malgrado, si trovano a vivere. Il nuovo regolamento prevede che nelle graduatorie vengano assegnati 20 punti ai figli di genitore vedovo, 15 ai figli di coppie regolarmente sposate, e vive e vegete: benissimo. 15 punti anche ai piccoli riconosciuti da un solo genitore: un colpo di illuminismo in zona Cesarini, perché la proposta originaria prevedeva 10 miseri punti
cisi. Idea accantonata solo in seguito a vive proteste, peccato perché era ben studiata: una persona sola si fa carico di portare avanti una nuova vita, per metterla un po' alla prova c'era lo sgambettino, ovvero trovati una babysitter e pagala oppure stai a casa e arrangiati, e pazienza se non hai nessuno che ti mantiene.
Si entra poi nella bassa classifica, zona retrocessione. Ai figli di genitori divisi quei 10 punti bastano e avanzano, in fondo lo sanno tutti che la vita dei separati (e in particolare delle separate) con figli piccoli è una vita di agi e dissolutezze, una punizioncella ci sta bene. E bastano anche ai figli delle coppie di fatto, così un'altra volta spiegano a mamma e papà che non è bene fare gli eccentrici. Eh, meno male che c'è qualcuno che si occupa delle questioni morali, in questo Paese... (Marina Morpurgo)

22/04/08

La sfilata degli aguzzini


Italia, Magreb o Africa equatoriale non fa alcuna differenza. I padri padroni si annidano a qualunque latitudine. E non esitano ad accanirsi su mogli e figli piccoli alle prese con dificili processi di integrazione nel nostro paese. Uno spaccato della società multietnica veronese che approda sempre più spesso in tribunale.
Tre procedimenti penali, accomunati da un identico filo conduttore, si sono conclusi nella giornata di ieri. Verdetti ovviamente scontati: perchè ad una lunga sequela di soprusi ed angherie, di cui i bambini finiscono per diventare dei veri e propri capri espiatori, non potevano che seguire pesanti condanne. Partiamo dal caso di un marocchino di 54 anni, domiciliato a Ronco all'Adige. Tra il 2003 ed il maggio 2005 ha ripetutamente maltrattato e picchiato moglie e figli distribuendo pugni e schiaffi. In un'occasione avrebbe superato sè stesso versando del caffè caldo sulla testa del bimbo che dormiva, obbligandolo poi a bere birra e a fumare una sigaretta. Il giudice Federica Tondin l'ha condannato a nove mesi di carcere, cancellati però dall'indulto. Una pena virtuale per un imputato tornato nel frattempo sui propri passi. Si è riconciliato con la consorte ed ha ripreso la convivenza. Vicenda in fotocopia quella che vede per protagonista in negativo un altro magrebino, all'epoca residente a Gazzo Veronese. La povera moglie veniva quotidianamente sottoposta ad autentici pestaggi. In un momento di collera, l'ha afferrata per il collo infischiandosene del bimbo che la poveretta portava in grembo. Il 7 ottobre dell'anno scorso ha completato l'opera costringendo la donna ad andarsene da casa soltanto con gli indumenti che indossava ed una coperta. Il gup Enrico Sandrini gli ha rifilato un anno di reclusione con rito abbreviato, senza il beneficio della sospensione condizionale a causa di un precedente analogo.

A completare la sfilata degli aguzzini c'è un nigeriano di 42 anni. Picchiava la consorte e i quattro bambini con le ciabatte, il filo del telefono, il cavo di alimentazione del cellulare e qualunque altro oggetto gli capitasse a tiro. Calci, pugni, tagli ed ematomi hanno rappresentato per cinque lunghi anni il menù quotidiano, condito da sputi, insulti e persino minacce di morte. La Procura gli ha contestato i maltrattamenti, la violazione degli obblighi di assistenza familiare, le lesioni e la calunnia. Lui ha preferito evitare il processo patteggiando un anno ed otto mesi (penasospesa).

Yemen: a otto anni ha già un marito che la maltratta


Una bambina di 8 anni si è presentata in un tribunale di Sana'a, la capitale dello Yemen, per chiedere il divorzio dal marito. La ragazza ha denunciato il padre che l'ha ceduta in moglie ad un 3oenne che la picchia e la violenta. La legge dello Yemen, però non le dà ragione. La legge fissa l'età minima per il matrimonio a 15 anni, per maschi e femmine, ma non punisce chi la viola

Aste - Foto Bruni nuda, medico rifiuta soldi per bimbi in Cambogia


Un pediatra svizzero che dirige diversi ospedali per bambini in Cambogia ha rifiutato
91.000 dollari derivanti dalla vendita all'asta di una foto di Carla Bruni nuda per
"rispetto" nei confronti dei suoi pazienti. Beat Richner, che dirige l'associazione
Kantha Bopha, si è visto offrire la somma ottenuta a New York nell'asta di una foto del 1993 della neo signora Sarkozy, scattata dallo svizzero Michel Comte. Il pediatra ha spiegato di non desiderare che la sua istituzione "venga coinvolta nell'utilizzazione mediatica della nudità della signora Bruni". "L'idea di
questo dono è un mezzo per assicurare pubblicità all'asta e fama al fotografo.
È un modo per servirsi di noi", ha aggiunto. Il pediatra ha sottolineato che in
Cambogia "l'utilizzazione dei nudo non è compresa come in Occidente". "La mia decisione - ha continuato - è stata presa per rispetto verso i miei pazienti e le loro madri (...) L'accettazione di denaro che viene dallo sfruttamento di corpi femminili sarebbe percepita come un insulto". I soldi andranno ora al ministero dell'interno svizzero.