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27/04/09

Lesbo è glamour, tutto merito della tv

E sul sito de la7 le italiane si confessano: «Perché devo provarci solo con gli uomini?»
Da «Sex and the City» a «The L Word»: le donne che amano le donne sempre più sotto i riflettori
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Women at work, trionfa il modello «Sex and the city» (29 maggio 2008)
(nella foto - Una scena di «The L Word», trasmesso in Italia da La7 e da Jimmy)
MILANO - Gay è bello. Di più, è glamour. Soprattutto se l'omosessualità in questione è quella femminile. E non è forse un caso che negli ultimi tempi l'outing lesbico vada tanto di moda, soprattutto tra personaggi dello spettacolo. Non è un caso che anche la televisione si stia sempre più interessando ad un fenomeno che sta riempiendo sempre di più le pagine dei giornali e trovando spazi nelle agende di studiosi e ricercatori. Così, se fino qualche anno fa la trasmissione cult&trendy per eccellenza era «Sex and the City», incentrata sulle avventure e le conquiste maschili di quattro amiche newyorkesi, a distanza poco più di dieci anni dal debutto di Carrie Bradshaw (Sara Jessica Parker) e compagne sull'emittente statunitense Hbo i riflettori si sono accesi su un'altra serie tv a stelle e strisce, «The L Word», in cui ancora una volta le protagoniste sono tutte donne. Che in questo caso, però, degli uomini fanno tranquillamente a meno.
SAFFO SDOGANATA - La serie, che negli Usa ha debuttato nel 2004, è trasmessa in Italia da La7 e dal canale satellitare Jimmy e il sito internet del programma è diventato un punto di riferimento per molte donne italiane che, protette dall'anonimato del nickname, si lasciano andare nelle loro confessioni su fantasie o esperienze omosex. Grazie alla tv, insomma, l'amore saffico sembra essere stato del tutto sdoganato. Anche in prima serata (e nella fascia pomeridiana), come ha dimostrato ad esempio l'edizione appena conclusa del Grande Fratello di cui una delle protagoniste è stata Siria De Falco, la 31enne originaria di Pomigliano d'Arco - che nell'appartamento di Cincecittà ha rappresentato per alcuni degli altri concorrenti (maschi) un vorrei-ma-mpm-posso - che nella vita di tutti i giorni si esibisce come «mangiafuoco» nei locali e che non ha mai fatto mistero - e neppure gli autori del programma - delle sue tendenze sessuali. Tuttavia c'è un grosso rischio, avverte Susan Bordo, filosofa femminista, docente all'Università del Kentuky, in un servizio di Oprah Magazine rilanciato dalla Cnn: pensare che ogni tabù sia definitivamente infranto e che ormai si viva in un mondo dove ogni scelta sessuale è tranquillamente possibile. «Basta dare un'occhiata alle protagoniste di "The L Word" - sottolinea la studiosa - ed è subito chiaro come solo un determinato tipo di lesbica, magra, elegante o mascolina in chiave androgina è accettabile per la cultura dominante».
L COME LESBO - Le ragazze di «The L Word» vivono vite sessualmente intense nell'ambito di storie variegate ma intrecciate tra loro, che hanno come perno un locale notturno, il «Planet», luogo di ritrovo di donne omo e bisessuali. Come in tutte le serie tv che si rispettano, anche in questa ci sono amori che nascono e che finiscono, intrecci e conversioni. Si affrontano i temi cardine delle relazioni omosessuali viste dalla parte di lei, il desiderio di maternità affidato all'inseminazione artificiale, le difficoltà di fare outing, la voglia di abbandonarsi alle proprie pulsioni, le gioie e i dolori, coppie di lunga data che si separano, coppie messe alla prova dall'insorgenza di una malattia incurabile. Nel cast c'è anche Jennifer Beals, che deve la sua fama soprattutto al film che l'ha lanciata, «Flashdance», del 1983, dove interpretava una donna con la passione per la danza che però si manteneva di giorno con un lavoro decisamente maschile, quello di saldatrice in un'officina.
«ORA CI PROVO CON LE DONNE» - Nello spazio web che La7 dedica all'edizione italiana di «The L Word» sono tante le donne che scrivono alla rubrica «Dialoghi a distanza». Per confidarsi, per esprimere dubbi e perplessità, per raccontare le proprie gioie e le proprie paure. le proprie storie e le proprie delusioni. «Ho amato e ho sofferto per la mia migliore amica che poi mi ha spezzato il cuore - scrive Zoe in uno degli ultimi post pubblicati -. So solo che è bellissima e che non è stato facile dimenticarla..abbiamo vissuto momenti magici... purtroppo è sposata e ha due figli meravigliosi». Lula, 26enne della provincia di Napoli, parla invece del «vivere un'esistenza libera, ma non trasparente, tranquilla ma non "serena", consapevole ma a tratti non "voluta"». E che aggiunge: «Mi piacevano le donne e ancora oggi non posso fare a meno di guardarle e adorarle... solo che se fino a qualche tempo fa mi ripetevo "E' una tendenza fine a se stessa... per fortuna mi piacciono "anche" gli uomini, sono sempre stata con gli uomini, ho fatto l'amore con loro e mi è piaciuto...e continuerò su questa strada", oggi la musica è diversa: "se provo attrazione per le donne, per quale dannatissimo motivo non posso provarci con loro, cosi come in passato ho fatto con persone di sesso opposto?». E ancora le storie a lieto fine, come quelle di Ambra e Arual, che si sono incontrate proprio attraverso il forum e ora parafrasando Dante dicono «galeotto fu questo spazio e chi lo suggerì!».
(nella foto - Cynthia Nixon, la Miranda di «Sex and the city»)
CYNTHIA SUL SET E NELLA VITA - Il passaggio dalle donne cacciatrici di uomini di «Sex and the City» alle donne cacciatrici di donne di «The L Word» sembra insomma ormai assodato. E anche il fato sembra averci messo del suo, se si considera che l'attrice Cynthia Nixon - che in «Sex and the City» interpreta Miranda Hobbes, avvocato di successo con una relazione stabile con un uomo, Steve, con cui ha un figlio e che alla fine decide di sposare - nella vita reale abbia deciso di dare un taglio alla sua decennale storia sentimentale con Danny Mozes, docente di Letteratura Inglese da cui aveva avuto due figlie, per iniziare una relazione sentimentale con Christine Marinoni, tutt'ora sua compagna e di cui parla spesso e volentieri in pubblico.
«FLUIDITA' SESSUALE» - Gli studiosi americani hanno coniato un termine per spiegare quanto sta avvenendo nell'universo femminile e questa sempre maggiore propensione alle relazioni lesbo: parlano di «fluidità sessuale», dal titolo di un libro («Sexual Fluidity: Understanding Women's Love and Desire») scritto da Lisa Diamond, professore di Psicologia e studi di genere all'università dello Utah. La stessa Diamond definisce questa fluidità come la «capacità di rispondere eroticamente in modi inattesi a seguito di particolari situazioni o relazioni». Per la Diamond «è qualcosa che non sembra le donne siano in grado di controllare». Come dire che c'è una maggiore propensione all'omosessualità nell'universo femminile. Lo confermerebbe tra l'altro uno studio effettuato dalla Northwestern University nel 2004 mettendo un gruppo di uomini e un gruppo di donne - in entrambi dei quali erano presenti persone dichiaratamente omosessuali e persone etero - davanti a scene di sesso gay: mentre tra gli uomini soltanto gli omosessuali si sono eccitati nel vedere filmati che mostravano due uomini impegnati in rapporti sessuali, tra le donne l'eccitazione di fronte alle scene di sesso lesbo è stata generalizzata. «E questo - è la conclusione del ricercatore che ha curato lo studio, Michael Bailey, interpellato dall'Oprah Magazine -. dimostra la differenza tra il cervello dell'uomo e quello della donna».
Alessandro Sala

25/04/09

violenta ingerenza del vaticano sulle donne

Ennesima violenta dichiarazione del vaticano riguardo al corpo delle donne (altamente agghiacciante) dal sito apcom.net:Vaticano.
Mons.Laffitte: No pillola giorno dopo a donne stuprate
Su 'Osservatore romano': Continuare studi per risolvere problemapostato 1 ora faRoma, 21 apr. (Apcom) - Il vicepresidente della Pontificia accademia per la vita, monsignor Jean Laffitte, ribadisce il 'no' della Chiesa cattolica alla pillola del giorno dopo, anche nel caso di donne vittime di violenza sessuale."Tale giudizio - spiega in un'articolo sull''Osservatore romano' - non impedisce di continuare gli studi circa i modi più adatti per affrontare i gravissimi problemi causati dalla violenza sessuale a una donna. Se da una parte la donna vittima di una terribile aggressione alla sua dignità ha il diritto di difendersi, anche attraverso l'uso di mezzi che potrebbero impedire l'ovulazione e la fecondazione - afferma il presule - occorre d'altra parte ribadire che va difeso anche il diritto alla vita dell'essere umano eventualmente già concepito.
Se ci fosse una qualche incertezza al riguardo, non sarebbe lecito utilizzare mezzi che potrebbero avere un effetto anche abortivo".Dubbi vengono espressi dal presule - anche se non una condanna - pure sui metodi contraccettivi. "Occorre osservare - scrive il vice di monsignor Rino Fisichella - che, pur essendo la contraccezione un atto di natura essenzialmente diversa, l'uso abituale e banalizzato dei mezzi contraccettivi, lungi dal fare regredire il ricorso all'aborto, trova spesso in quest'ultimo il suo prolungamento".

I° CONCORSO DI PITTURA SOLIDALE LOS QUINCHOS


Scadenza 30 Giugno 2009
Il comitato bresciano dell’Associazione Los quinchos, con il sostegno e la collaborazione
dell’Accademia delle Belle Arti L.A.B.A., è lieta di presentare la prima edizione del “Concorso di pittura solidale Los quinchos”. L’ Associazione Los quinchos opera in Nicaragua e accoglie bambini abbandonati e maltrattati; nasce nel 1991 ad opera di Zelinda Roccia inorridita dalla terribile situazione di violenza e paura con cui i bambini di strada devono continuamente misurarsi.
Los quinchos è un’associazione laica, senza scopo di lucro e sopravvive grazie alle donazioni di privati, alle adozioni a distanza e all’opera dei comitati di Cagliari, Brescia, Firenze, Trezzo Sull’ Adda e Bolzano. Per l’anno 2009 il comitato di Brescia si prefigge lo scopo di raccogliere i fondi necessari per la realizzazione di un’osteria italiana/B&B a Granada che rappresenterà, per i ragazzi più grandi, una concreta possibilità di emancipazione.
Per ogni informazione sull’Associazione è possibile visitare il sito www.losquinchos.it .
REGOLAMENTO
-Art.1 Destinatari: Possono partecipare al concorso artisti di qualsiasi nazionalità che operino sul territorio nazionale italiano. Non ci sono limiti di età, sesso o altra qualificazione per candidarsi ai premi.
-Art.2 Tema:Il tema da sviluppare è “RI-EMERGERE”. I partecipanti sono liberi di interpretare pittoricamente il tema secondo la loro personale sensibilità artistica.
-Art.3 Modalità di partecipazione: L’opera, anonima, potrà essere realizzata con qualsiasi tecnica su tela, pannello, tavola, cartone. Per altri tipi di supporto o qualsiasi informazione inviare una e-mail all’indirizzo losquinchosbs@gmail.com oppure telefonare al numero 328 5831522 (Sig.ra Giulietta). L’opera, dotata di sicura staffa, dovrà essere spedita o consegnata personalmente presso il “Distaccamento di Arti Visive dell’ Accademia L.A.B.A” - P.zza del Foro 2 - 25100 Brescia, entro e non oltre il 30 giugno 2009, con la dicitura “Concorso di pittura solidale Los quinchos”.
Per l’ammissione farà fede la data del timbro postale di spedizione.
Il pacco dovrà contenere una busta con 5 fotografie dell’opera con relativo titolo (o in alternativa una sola fotografia su CD in formato .jpg) e una busta chiusa con la seguente documentazione:
1. Documento dattiloscritto con le seguenti informazioni: titolo dell’opera, nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, indirizzo e-mail o in alternativa il modulo di partecipazione compilato. Il tutto in originale e firmato.
2. Fotocopia del bonifico di € 25,00 effettuato sul conto corrente bancario intestato Rif. Los quinchos Lucchini, Corbellini e Ongari IBAN IT91M0501811200000000102763 presso Banca Etica in Via dei Musei, 31 a Brescia, indicando come causale “Tassa di iscrizione concorso di pittura solidale”
3. Dichiarazione firmata in carta semplice in cui si dichiara di permettere il trattamento dei dati personali a fini culturali, ai sensi della legge sulla privacy D.lgs 196/2003. Il trattamento dei dati, di cui garantiamo la massima riservatezza, è effettuato esclusivamente ai fini inerenti al concorso.
4. Per i concorrenti minorenni, dichiarazione firmata di chi esercita la patria potestà con fotocopia di un documento valido. Resta inteso che la tassa d’iscrizione è valida per una sola opera, per partecipare con più opere occorre versare € 25,00 per ogni opera in concorso. Qualunque opera non rispetti le sopra citate modalità di partecipazione non verrà accettata al concorso.
2 -Art.4 Premi e Premiazione:
 Primo classificato: € 800,00 + targa.
 Secondo classificato: Buono acquisto di € 200,00 da utilizzare presso il Colorificio Astrale di Brescia + targa.
 Terzo classificato: Targa.
Ai minimo primi dieci classificati in graduatoria verrà garantito un tour espositivo presso vari locali e gallerie di Brescia e provincia. La premiazione si terrà il 12 Settembre 2009 presso la Cascina Maggia, in località S. Polo (Bs) in Via Maggia, 3.
Tutti i concorrenti riceveranno maggiori informazioni riguardo la serata di premiazione entro il 31 Agosto 2009 tramite posta elettronica e sono invitati a partecipare all’evento.
-Art.5 Giuria: La Giuria sarà così composta:
 Sig. Franco Migliaccio, docente universitario di Storia dell’ Arte;
 Sig.ra Francesca Silveri, gallerista;
 Sig.ra Pina Sacchi, pittrice;
 Sig.ra Barbara Mancini, illustratrice.
Le deliberazioni della giuria sono insindacabili e inappellabili.
-Art.6 Restituzione delle opere: Essendo il concorso finalizzato alla raccolta di fondi per il progetto Los Quinchos e dal momento che la tassa d’iscrizione copre unicamente le spese di segreteria, gestione e organizzazione, i concorrenti sono invitati a sostenere il progetto donando l’opera, che verrà battuta all’asta il giorno della premiazione. Nel caso l’artista decidesse di non cedere l’opera, insieme alla stessa dovranno pervenire i francobolli necessari per la spedizione, o potrà essere ritirata di persona il 12 Settembre 2009. La volontà di donare o meno l’opera dovrà
essere manifestata chiaramente al momento dell’ iscrizione.
-Art. 7 Liberatoria: Gli organizzatori, pur garantendo la massima cura delle opere ricevute, non si assumono alcuna responsabilità per eventuali danni di trasporto, manomissioni, incendio, furto o altre cause durante il periodo del deposito, dell’esposizione e della giacenza.
-Art. 8 Accettazione delle condizioni: Gli artisti sono garanti dell’originalità dell’opera e partecipando alla prima edizione del “Concorso di pittura solidale Los quinchos” accettano implicitamente tutte le norme contenute nel presente bando, nessuna esclusa.
L’artista partecipante dichiara di aver letto attentamente il presente bando e di accettarlo dunque in tutti i suoi articoli.
LOS QUINCHOS BRESCIA
Cell 328 58 31 522
e-mail losquinchosbs@gmail.com
Sede legale: Piazza Cavour, 26- 20069- Vaprio d’Adda (MI)
Sede operativa: via Cimabue, 16- 25124- Brescia

04/04/09

Legge di nascosto le mail della moglie e la scopre lesbica. Condannato a tre mesi.

Il pubblico ministero di Milano ha chiesto la condanna a tre mesi del marito accusato di aver violato la privacy.Scoprire che la moglie è lesbica da una e-mail nel computer di casa e utilizzare il dato per annullare il matrimonio davanti alla Sacra Rota è un reato? Per il pm di Milano sì: è una violazione della privacy. Per questo, ieri è stata chiesta la condanna a tre mesi di un uomo denunciato dalla moglie lesbica. La vicenda comincia nel 2003. I coniugi, molto religiosi, avevano scelto di non avere rapporti sessuali prima del matrimonio. Una volta sposati, però, si erano presentati i primi problemi. Il marito aveva quindi scoperto nel computer che usavano entrambi una mail inviata da un’amica alla moglie. Era di un tenore inequivocabile e testimoniava come la donna avesse cominciato un rapporto omosessuale. Entrambi si erano rivolti a uno psichiatra per avere una consulenza in vista di un ricorso alla Sacra Rota per annullare il matrimonio. La relazione dello psichiatra era stata consegnata all’avvocato matrimonialista che doveva appunto discutere l’annullamento davanti alla Sacra Rota. Il documento, e forse non poteva essere altrimenti, conteneva dei riferimenti all’omosessualità della donna. Alla moglie, però, questo non era piaciuto: da qui una denuncia contro il coniuge per violazione della privacy, della corrispondenza, ricettazione della mail, mancata corresponsione degli alimenti, mentre per lo psichiatra l’accusa rivolta è stata di violazione del segreto professionale. Dalla denuncia è scaturito un processo e ieri il pm ha preso atto che, per quanto riguarda la violazione di corrispondenza e altri reati è intervenuta una remissione di querela da parte della moglie, ha però chiesto una condanna dell’imputato a tre mesi per la sola violazione della privacy. Il magistrato ha inoltre chiesto l’assoluzione dello psichiatra per la mancanza del dolo. (Il Tirreno)