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22/08/08

Se era ubriaca, è un po' anche colpa sua


Indennizzo ridotto se la donna era alticcia al momento della violenza. Lo ha stabilito l'autorità britannica per il risarcimento alle vittime dei reati. Cosa ne pensi?Se la vittima dello stupro al momento della violenza era ubriaca, allora si vedrà decurtato il risarcimento. Lo ha deciso un tribunale britannico. La sentenza, com'è facile immaginare, ha sollevato numerose polemiche. Una vicenda venuta alla luce dopo un caso singolo conclusosi con una revisione dell'indennizzo, in seguito a una causa in tribunale. Vittima una 25enne che cinque anni fa ha subito uno stupro a Londra e si è vista ridurre il risarcimento poiché il consumo eccessivo di alcol è da considerarsi un fattore che ha contribuito all'incidente.Il governo ha dichiarato che tagliare gli indennizzi alle donne stuprate non è accettabile in nessun caso, ma non è bastato. La Criminal Injuries Compensatione Autorithy (l'autorità per il risarcimento alle vittime dei reati britannica, CICA) ha deciso diversamente, fissando una riduzione del risarcimento del 25%, considerando di fatto l'uso di alcool come una circostanza attenuante. In base alla legge sulle compensazioni del 2001 la CICA può decidere di ridurre o eliminare gli indennizzi qualora la condotta della vittima prima, durante o dopo il delitto renda "inappropriato" un risarcimento.Una sentenza che fa scalpore. Come altre, decretate negli ultimi anni in Italia. Ne ricordiamo alcune: la violenza su una minore è meno grave se lei non è più vergine, se avviene in un ambiente di degrado, o se lo stupratore è il marito. In base a un sondaggio condotto da Amnesty International risalente al 2005, un quarto della popolazione ritiene che una donna è in parte o del tutto responsabile della violenza subita se si trova in stato di ubriachezza. A noi suona tanto come "aveva la minigonna, e quindi se l'è cercata", una frase che tutt'oggi continuano a pronunciare alcune bestie.Voi cosa ne pensate?

15/08/08

Lesbo power o lesbo secret?

LESBO POWER FINO A IERI SI NASCONDEVANO, ORA SONO UNA POTENTISSIMA LOBBY DI HOLLYWOOD. DA ELLEN DEGENERES A LINDSAY LOHAN IL MONDO GAY VA A NOZZE. ANCHE CON GIORNALI E TV
Se all'estero le donne gay potenti e famose escono allo scoperto e fanno parlare di sé, pare che in Italia le lesbiche vip non esistano. Ma sarà proprio così?"Call them the Rubyfruit Mafia", "Chiamatela la mafia dei frutti rubini". Questo il titolo di un servizio pubblicato negli Stati Uniti dalla rivista W che ha fatto il giro di tutti i quotidiani e settimanali americani e che infine è approdato anche in Italia, sulle pagine de L'Espresso. In sostanza una piccola inchiesta che svela (e sai che sorpresa) come nei posti di potere ci siano sempre più donne lesbiche, in particolare in quel di Hollywood: sceneggiatrici, produttrici e autrici, tutte amiche, tutte riunite in una specie di cupola mafiosa, tutte pronte a proteggersi tra lesbiche. Uno scenario un po' grottesco, ma d'altra parte si sa, alla stampa piace parlare di gruppi di potere: una volta si diceva che Hollywood era in mano agli ebrei, poi che se non eri un maschio gay non c'era verso di far carriera nel mondo del cinema e adesso è arrivata la volta delle lesbiche.

Una volta erano una società segreta, un pugno di fuorilegge, oggi sono una lobby potentissima. E molto "social trend". Il potere lesbo e gay ha conquistato Los Angeles. Jodie Foster ha impiegato anni per uscire allo scoperto. Adesso, invece, l'altra faccia dello star system non si nasconde più. In prima fila, registe come Kimberly Pierce (Boys Don't Cry), o Rose Troche (La sicurezza degli oggetti, con Glenn Close). O registi come il gay militante Bill Condon (Dreamgirls), che sarà il produttore esecutivo dello show dei prossimi Oscar: non è cosa da poco, nella conservatrice Academy. L'american dream gay si sta avverando. Un'epopea raccontata in Gay L.A. da Lillian Faderman e Stuart Simmons, che partono dalle repressioni della polizia contro la comunità omosessuale nel 192oper arrivare alle parate del Gay Pride. Una realtà fatta anche di case di riposo come Rainbow Vision, dove anziani gay con i capelli bianchi vivono finalmente senza problemi gli anni della pensione. O di quartieri come West Hollywood, roccaforte gay negli anni Settanta, dove oggi c'è un po' di tutto, snob, latinos, intellettuali, famiglie, ma che conserva comunque una sua connotazione.
Qui ogni anno si stampa West Hollywood Gay, un libretto che è diventato una piccola bibbia. Solo dieci anni fa Tom Cruise sguinzagliava i suoi avvocati contro David Ehrenstein che in Open Secret - Gay Hollywood860928.1998) metteva in dubbio la sua eterosessualità. Richard Gere, John Travolta, Keanu Reeves facevano causa a chiunque avanzasse sospetti sulla loro virilità. OutFest, il primo festival riservato al cinema gay, rischiava di naufragare sotto spinte puritane. E Philadelphia, il primo grande film che parlava di Aids e di omosessualità, faceva vincere l'Oscar a Tom Hanks, ma generava discussioni a non finire.
Allora il regista Gus Van Sant cercava inutilmente di convincere la Warner Bros a realizzare un film dedicato a Harvey Milk, un militante gay assassinato a San Francisco. 11 progetto fu accantonato per anni, ma a novembre il film, con il titolo di Milk, sarà sugli schermi, interpretato da Sean Penn e James Franco. E già si dice che diventerà un altro Brokeback Mountain.Rupert Everett e Richard Chamberlain si facevano ancora vedere in giro con delle ragazze.
Oggi le coppie gay si presentano tenendosi per mano sui tappeti rossi. In passato nessun attore afroamericano avrebbe mai dichiarato la propria diversità. Oggi Barack Obama rilascia interviste al Philadelphia Gay News e a Frontiers, giornale gratuito della comunità gay, che scrive: "Obama Talks, McCain Balks" (Obama ci parla, McCain ci ostacola). E tra gli amici più stretti dell'ex presidente democratico Bill Clinton c'è il miliardario David Geffen, che ha annunciato pubblicamente: «Sono gay da sempre».
Glissare sulla propria identità sessuale a Hollywood è stata per lunghissimo tempo una regola. Basti ricordare James Dean, Marlene Dietrich, Rock Hudson, Greta Garbo, Montgomery Clift, Katharine Hepburn. Oggi giornali gay come The Advocate, Frontiers, LN (Lesbian News), Gorgeous, In Magazine, Clout, Curve Best-SellíngLesbianMagazine Nella pagina accanto, dall'alto in senso orario: la fotografa Annie Leibovitz con la figlia Sarah; Ellen DeGeneres e la moglie Portia de Rossi; Jodie Foster; Heather Matarazzo (a sinistra) con Caroline Murphy: hanno annunciato il loro matrimonio.si trovano in ogni angolo di Los Angeles e accanto alle normali pagine gialle ci sono le Yellow Pages -Gay e?
Lesbian Multimedia Directory, elenchi telefonici per la "lesbian, gay, bisexual and transgender community", dove trovare di tutto: dal massaggiatore allo psicanalista.La famosissima fotografa Annie Leibovitz ostenta i suoi gemelli biondi nati nel 2005 da padre surrogato. E quando Ellen DeGeneres e Portia de Rossi, l'agosto scorso, si sono sposate, le congratulazioni hanno superato le reazioni scandalizzate. Le lesbo star risplendono.Il libro Abortion e? Life dell'attivista bisessuale Jennifer Baumgardner va a ruba. La libreria gay sul Santa Monica Boulevard è sempre super affollata e i più noti scrittori fanno a gara per presentarvi le loro opere. L'album del duo lesbico Yo!Majesty, le ragazze afroamericane Shunda K e Jwl.B, risuona ovunque e la canzone Futuristically Speaking... Never Be Afraid è diventata uno slogan.
Mentre i coming out si moltiplicano, Steven Spielberg e sua moglie Kate Capshaw donano io omila dollari per contrastare il referendum che nel prossimo novembre mira a bloccare le nozze gay in California. E Brad Pitt e Angelina Jolie dichiarano continuamente che si sposeranno solo quando ci sarà una legge che lo permetta anche agli omosessuali. Essere bisessuali va di moda: Lindsay Lohan si presenta ai Grammy con la compagna Samantha Ronson.
E c'è chi commenta: «Lindsay sta aiutando tante ragazze piene di complessi a uscire allo scoperto».American Clay Aiken, la star della tv, dichiara "Yes, l'm gay» sulla copertina del settima-nale People. E rivela di essere il padre di Parker, il figlio avuto (con la fecondazione in vitro) dall'amica Jaymes Foster, produttrice musicale di 5o anni. Alexis Arquette (all'anagrafe Robert, fratello di Roxanne e Patricia) ha girato un documentario per raccontare come ormai si consideri una donna a tutti gli effetti, anche se tecnicamente è un transgender: «Nel filmarlo ho dovuto superare ogni paura, come quando parlai del mio orientamento sessuale in famiglia». Anne Hathaway si è presentata con il fratello e il fidanzato di lui alla "prima" di Rachel Getting Married. E in televisione spopola il talk show Cherry Bomb in cui quattro lesbian girls discutono di problemi d'amore tra donne. Guai a fare dell'ironia: il programma ha un'audience altissima.Persino il New York Tímes ha fatto il punto su tutti gli show, i serial, i film nei quali attori gay portano al successo personaggi in sintonia con la loro natura. Un esempio? Nella serie televisiva Mad Men, appena premiata dagli Emmy, ha fatto molto parlare il personaggio di un omosessuale che confessa di amare un collega.
Insomma, cadono gli steccati e nessuno si stupisce più se attori gay dichiarati come Neil Patrick e T.R. Knight interpretano ruoli eterosessuali. In passato Anne Heche (ai tempi legata sentimentalmente a Ellen DeGeneres) fece flop in Síx Days Seven Nights dove si innamorava di Harrison Ford. Ora Howard Bragman, uno degli agenti più potenti di Hollywood, ammette che finalmente riesce a ottenere per i suoi clienti gay ruoli di ogni genere.ì, i tempi cambiano. Durante il lancio di Sex and the City Cynthia Nixon ha annunciato: «Finalmente posso essere me stessa e dichiarare che la relazione con la mia partner Christine Marinoni è fantastica. Insieme stiamo crescendo nel modo migliore i figli che ho avuto quando contrastavo la mia vera natura». Per anni l'attrice Lily Tomlin è rimasta nell'ombra. Ora va ai talk show di lesbo star come Ellen DeGeneres o Rosie O'Donnell. E con la rocker Melissa Etheridge invita le ragazze a fare outing come la giovane Heather Matarazzo (star di serie come L .Word) e Sara Gilbert.Anche i genitori scendono in campo. Barbra Streisand ha taciuto quando Jason, nato dal matrimonio con Elliott Gould, si confessò gay in un'intervista a The Advocate?
Cher è sempre stata al fianco della figlia lesbica Chastity Bono. Ma tra tanti coming out Hollywood non rinuncia al gossip. Dalla bisessualità di Drew Barrymore alla crisi tra Jodie Foster e Cydney Bernard con la quale ha cresciuto due figli. La causa sarebbe Cindy Mort, produttrice. Cherchez la femme. Molti sussurri, una certezza: sotterraneo o dichiarato, nella capitale dello spettacolo il lesbian e gay power è una realtà. Ma c'è chi si chiede: «Basta una coppia omosex sul red carpet a cambiare veramente l'America?».