[CHI SIAMO] - [APPUNTAMENTI] - [HOME] -[ ATTIVITA' E SERVIZI] - [ diventare socio/a] - [CONVENZIONI] - [AGORA'] -[BIBLIOTECA LGBT] - [ VIDEOTECA ] Pianeta Urano e Juliette & Juliette si sono trasferiti a S. Michele Extra (VR). Contatti : 346.9790553 dalle 18 alle 22 (x maschi) 349.3134852 (x femmine) info@arcigayverona.org OPP. verona@arcilesbica.it x INFO. iscriviti alla NEWS LETTER

30/11/11

IL POTERE SCIAMANICO DELLE DONNE (seminario)

Il seminario è a numero chiuso di 10-18 donne al massimo. Iscrizioni entro il 10 gennaio.
IL POTERE SCIAMANICO DELLE DONNE
corso con scadenza mensile

“Essere in contatto con delle forze a noi collegate è il nostro stato naturale, che può essere risvegliato attraverso delle pratiche e sperimentazioni. Seguo le tematiche e influenze che arrivano dalle donne stesse, per tessere di nuovo la rete fra le varie possibilità di manifestarsi. Così si crea una cultura al femminile che è una proposta alternativa propensa alla vita, luminosa, sfacciata, perspicace, potente e divertente”.
“Ricollegarsi è un atto politico perché ci riporta ad un contatto diretto con l'energia della vita e ci distoglie dalla gestibilità da parte di chi ci vorrebbe belle addomesticate.
È una pratica che ci rinforza nella quotidianità e che permette di ridefinire il proprio essere donna e quindi anche il rapporto con la natura, la società e con le altre donne”.
“Voglio offrire di (ri-)crearci una cultura sciamanica autoctona e autentica, partendo dal nostro corpo, dalle voci delle nostre intuizioni, dai messaggi che ci arrivano in tanti modi. Voglio incoraggiare di assumerci il posto adeguato nella continuità storica ed energetica del nostro percorso, rivolgendoci alle antenate e alle forze a noi alleate.
Il collegamento con loro è la nostra cornice, la danza al suo interno siamo noi
prime date: 13 gennaio, 17 febbraio
ore: dalle 18 alle 20,30 costo 20€ per la serata che comprende l'affitto per la sala e un piccolo contributo alle spese di viaggio. dopo le 20,30 buffet per tutte

PS: la partecipanti devono portare un materassino per gli esercizi a terra .

29/11/11

APPELLO PER ADAMA: UNA STORIA, MOLTE VIOLENZE


Pubblichiamo questo appello in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Per adesioni scrivete amigranda2011@gmail.com

Adama è una donna e una migrante. Mentre scriviamo, Adama è rinchiusa nel CIE di Bologna. E' rinchiusa in via Mattei dal 26 agosto, quando ha chiamato i carabinieri di Forlì dopo essere stata derubata, picchiata, stuprata e ferita alla gola con un coltello dal suo ex-compagno. Le istituzioni hanno risposto alla sua richiesta di aiuto con la detenzione amministrativa riservata ai migranti che non hanno un regolare permesso di soggiorno. La sua storia non ha avuto alcuna importanza per loro. La sua storia è che racconta di una doppia violenza subita come donna e come migrante  ha molta importanza per noi.

Secondo la legge Bossi-Fini Adama è arrivata in Italia illegalmente. Per noi è arrivata in Italia coraggiosamente, per dare ai propri figli rimasti in Senegal una vita più dignitosa. Ha trovato lavoro e una casa tramite lo stesso uomo che prima l' ha aiutata e protetta, diventando il suo compagno, e si è poi trasformato in un aguzzino. Un uomo abile a usare la legge Bossi-Fini come ricatto. Per quattro anni, quest' uomo ha minacciato Adama di denunciarla e farla espellere dal paese se lei non avesse accettato ogni suo arbitrio. Per quattro anni l' ha derubata di parte del suo salario, usando la clandestinità  di Adama come arma in suo potere.

Quando Adama ha dovuto rivolgersi alle forze dell' ordine, l' unica risposta è stata la detenzione nel buco nero di un centro di identificazione e di espulsione nel quale potrebbe restare ancora per mesi. L' avvocato di Adama ha presentato il 16 settembre una richiesta di entrare nel CIE accompagnato da medici e da un interprete, affinchè le sue condizioni di salute fossero accertate e la sua denuncia per la violenza subita fosse raccolta. La Prefettura di Bologna ha autorizzato l' ingresso dei medici e dell' interprete il 25 ottobre. E' trascorso più di un mese prima che Adama potesse finalmente denunciare il suo aggressore, e non sappiamo quanto tempo occorrerà  perchè possa riottenere la libertà.

Sappiamo però che ogni giorno è un giorno di troppoSappiamo che la violenza che Adama ha subito, come donna e come migrante, riguarda tutte le donne e non è perciò possibile lasciar trascorrere un momento di più. Il CIE è solo l' espressione più feroce e violenta di una legge, la Bossi-Fini, che impone il silenzio e che trasforma donne coraggiose in vittime impotenti.  

Noi donne non possiamo tacere mentre Adama sta portando avanti questa battaglia. Per questo facciamo appello a tutti i collettivi, le associazioni, le istituzioni, affinchè chiedano la sua immediata liberazione dal CIE e la concessione di un permesso di soggiorno che le consenta di riprendere in mano la propria vita.

Migranda
Associazione Trama di Terre

Per adesioni: migranda2011@gmail.com
Per informazioni e aggiornamenti: www.migranda.org