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27/01/10

Trans sull'orlo di una crisi di nervi

Lucretia Serthra, scrittrice transgender, racconta nel suo libro "L'inconsapevole... e silente potere delle donne" perché la nostra società è condizionata dal sesso debole. E spiega per quali ragioni gli uomini vanno a trans.
A distanza di alcuni mesi dallo scandalo Marrazzo l'argomento trans è ancora attuale. E quando in redazione Lucretia Serthra, torinese, grafica pubblicitaria e scrittrice transgender, ci scrive per chiederci se siamo interessati al suo libro dal titolo "L'inconsapevole... e silente potere delle donne", la chiamiamo subito. Del libro abbiamo letto soltanto la prefazione, ma le proponiamo un'intervista telefonica sul perché gli uomini vanno a trans e lei accetta. Un primo tentativo di chiamata va a vuoto. «Pronto, c'è Lucretia?». «No - rispondono dall'altra parte -, qui non c'è nessuna Lucretia, io sono Maria». Eppure il numero di telefono inviatoci via e-mail è corretto, così ci riproviamo. Risponde la stessa signora di prima, che però stavolta ci passa il figlio. «Lucretia sono io». Potrebbe essere la scena di un film di Pedro Almodovar prima maniera, Lucretia attacca subito a spiegare che il suo libro, pubblicato da Lulu.com, è un saggio volutamente complesso «perché se avessi voluto usare un linguaggio più semplice sarei stata meno precisa e così sono riuscita a concentrare in 72 pagine quello che probabilmente avrebbe richiesto un tomo di 400». Una realtà sicuramente difficile quella dell'essere transgender che non può essere compresa, spiega Lucretia, soltanto pretendendo di «farsi chiamare al femminile. Questa è una barzelletta» dice, lanciando una frecciata a Vladimir Luxuria, la cui immagine televisiva, secondo la scrittrice non corrisponde a come sono i transessuali e le persone transgender nella realtà.
Bene Lucretia, prima di parlare del libro, le nostre lettrici ci hanno scritto in tante per sapere cosa vogliono i loro mariti dai trans. Lei ha una risposta?
Nel merito posso dire la mia, per il fatto di avere fatto un percorso anch'io, soprattutto di privé. Ho fatto un paio di sfilate anche per divertimento e in privato. Ho fatto anche una sfilata al Nautilus di Milano che è un locale molto conosciuto. C'è da dire che mano a mano che fai conoscenze, incontri di tutto, anche nei privé. Bisogna cercare di fare una specie di sinossi: intanto non è fresco il fenomeno socioculturale, è antico. Partiamo da adesso però: quello degli uomini sposati che vanno a trans è un fenomeno sommerso e di questo aspetto non parla nessuno, nemmeno le trans stesse. Un po' ha origine dall'omosessualità latente e un po' esiste perché c'è nel travestito e nel trans questa dualità che attrae. Quando si va a cercare il travestito non è come andare a omosessuali. In questo caso quando ti trovi davanti un trans, sai che è un travestito, ma la tua coscienza è eccitata da una parte e giustificata dall'altra. Vedi una femmina, però sai che è un uomo, ma quello che vedi ti dice che è una donna. Psicologicamente la parte maschile si salva, rimane la fibrillazione e nel contempo la parte psicologica si sente giustificata. Questa è la molla, associamo questo al matrimonio e succede di tutto, c'è l'uomo insospettabile che viaggia con le mutandine da donna sotto, per esempio.
Chi è il cliente tipo delle transessuali o delle transgender?
Io ho avuto esperienze con professionisti e c'è di tutto, dall'avvocato al manager, al vicecomandante dei carabinieri che abita a 500 metri da qui, questa è la realtà.
Quanto è difficile essere trans?
C'è da dire che dalla parte del transgender, a certi livelli basta indossare un orecchino per perdere il lavoro. D'altra parte se l'operaio viene allontanato perché fa la transgender in un locale, ha perso un lavoro da 1000 euro al mese e non succede quasi niente, ma se questo accade ad altri livelli come nel caso di Marrazzo, la posta in gioco è molto alta e quindi succedono cose che sono molto più gravi.
È soltanto una questione di sesso nei rapporti con i trans?
No, l'aspetto psicologico conta moltissimo.
Quanto l'argomento è tabù tra gli uomini e nel rapporto tra gli uomini e le loro mogli?
Tutto questo viene avvolto da fattori fisici e psicologici. Se vedessi il trans non vestito da donna non scatterebbe la stessa molla. Non so dire se a scatenare questa pulsione ci sia un meccanismo genetico o meno. Quando scatta questa molla (perché vanno a trans gli uomini?) chi va nel privé magari ha coraggio e ne parla con la propria partner (ma neanche sempre). Ma secondo te, quanti ce ne sono che hanno il coraggio di manifestare alla propria partner queste pulsioni in una coppia normale? Sono casi rarissimi. Se sei all'inizio di un rapporto, non glielo dici perché c'è in ballo il fatto di scoprirsi. Se hai un rapporto avviato, peggio ancora. Ci sono troppe cose in gioco e non c'è la cultura per capirlo. Si preferisce non rischiare niente non confessandolo, non c'è nessuno che osa tanto. Preferiscono fare questo nella totale clandestinità. Da una parte aumenta la trasgressione, dall'altra preferiscono comunque restare clandestini.
Nel suo libro "L'inconsapevole... e silente potere delle donne", il cui primo capitolo è scaricabile gratuitamente in anteprima sul sito dell'editore Lulu.com, si parla del marketing legato all'abbigliamento femminile. Cosa c'entra questo con il mondo dei trans?
Gli oggetti femminili sono femminili solo per convenzione. È in dubbio che indossati da trans creino attrazione maggiore. Non esiste pensare che stiano meglio a una donna. Quindi la donna non si rende conto di essere lei stessa il problema, perché è troppo coinvolta in quest'aspetto. È lei che deve prima mettersi a nudo e partire dall'equanimità di genere.
In che senso?
Non essendo consapevole di tutto questo, non riesce a partecipare. Ci sono tante transessuali, io stessa ci stavo cascando, che arrivano a pensare che facendo l'operazione di cambio di sesso, poi sei accettata dalla società. Pensaci, fotografa e pensa: ma è un successo questo? Assolutamente no, questa è una grande sconfitta. Un conto è se fosse una scelta, ma in tantissimi casi cambiare sesso chirurgicamente non è una scelta, si arriva a rischiare la propria vita per accontentare gli altri.
Lei scrive che le donne hanno maggiore libertà di essere e apparire. Perché tale libertà sarebbe negata agli uomini? Perché di fatto è così. Non c'è questa libertà. I guru della moda lo sanno. Ciò che si spende nella moda, la maggior parte dei danari è investita sulle donne. Perché sanno che comunque tutto ciò che il loro estro può immaginare lo venderanno.
In quanto transgender, si vede in concorrenza con le donne? Assolutamente no, sono le mie migliori amiche.
"L'inconsapevole... e silente potere delle donne" sta in quello che loro indossano?Non solo in quello. Quello va a creare tutta una serie di problemi che includono l'omofobia. Non si eliminerà mai l'omofobia se non c'è alla base un'educazione civica a partire dall'asilo, ma vallo a spiegare alla Gelmini.

Lei si sente bene nello status di transgender?
Ho trovato il mio equilibro, non so dire qual è la cellula che provoca in me tutto questo. Una cosa la posso dire: quando trovi il tuo equilibrio dopo averlo contrastato per anni, riesci ad accettarlo. Sono come devo essere e però prima non lo sapevo. Ci possono essere motivazioni psicologiche ma anche biologiche o genetiche e qui la scienza brancola nel buio. Io ho trovato quest'equilibrio e non è che mi sforzi. Non sono così eclatante come Luxuria, io sono una persona transgender per convenzione, consapevole di quello che sono biologicamente, però non potendolo contrastare con la scienza, quindi riportare il normale equilibrio organico viscerale, e ho fatto una scelta. Ci ho messo del mio e sono felice, mi dicono anche che sembro più giovane. Ho trovato un mio equilibrio in un giusto compromesso sociale. Certo non posso spiegarlo a tutti quelli che incontro, ma sono molto apprezzata per quello che sono. Anche se è difficile perché ti devi sapere imporre.

Come si comportano gli uomini con i trans? Verso la trans o la trav (che poi trans non è) gli uomini - visto che sono un po' inibiti da questo ermetismo delle donne - si sentono più liberi di fare una battuta e di allungare la mano o di fare uno sguardo malizioso. Perché viene associato il trans alla prostituzione. Tante lo fanno per comodità perché si guadagna bene, anche se i rischi ci sono, eccome. Tante non hanno alternative.

Si parla di sesso nel tuo libro? L'omosessualità in genere nasce da tante cose, così come l'esperienza omosessuale attiva o passiva. Quando ci si avvicina a un transessuale non si ha l'idea di come fare, ma piano piano, dalle prime esperienze lo si capisce. Nella maggior parte dei casi il marito con la moglie non ha mai giocato a praticare sesso anale e, pur avendo avuto magari qualche stimolo qua e là, visto che l'apparato genitale continua con il suo fascio di nervi sia nell'uomo che nelle donne parallelamente al canale anale. Si tratta di una zona erogena e se tocchi, comunque con la fantasia cominci ad "andare". Però per molti è una cosa nuova. Cosa accade quindi? Che questi fasci sono leggermente meno sensibili dall'interno e quindi è un po' difficile stimolarli, ma questo è un vantaggio perché l'orgasmo può durare di più. Qual è l'uomo che chiede alla compagna una cosa del genere? Nessun uomo osa, e c'è anche la paura di chiederlo a trav e prostitute. Una delle pratiche iniziali e propedeutiche è lo strap-on. Un pene fatto di vari materiali con tanto di testicoli, indossato alla vita. Molti uomini ci chiedono di indossarlo perché così iniziano a fare queste esperienze e ad avere una specie di transfert identitario che avvicina all'esperienza con i trans. Questo è uno di quegli aspetti che è difficile chiedere alla propria donna. Questa esperienza omosessuale a cui la donna potrebbe essere partecipe, in una coppia andrebbe però a violare preconcetti e condizionamenti che ci coinvolgono giorno dopo giorno a idealizzare il virilismo. Per non parlare della pratica Bdsm o Fendom che è molto richiesta.

Quindi cosa deve fare una donna con il proprio uomo?
La
donna manca di questa comunicazione. Se non ci si coinvolge reciprocamente, se non ci si svela determinate cose, la donna "normale" si rifiuta e pensa subito all'omosessualità. Questi ragionamenti violano tutti i principi. E la donna non lo capisce.

Un'ultima domanda: Lucretia Serthra è uno pseudonimo?Lucretia è il mio nome. Gianni è il nome con cui sono nato, che però anche pronunciandolo non mi sembra il mio nome. Tutti mi conoscono come Lucretia, anche la panettiera. Ma per mia madre che ha 80 anni sono sempre suo figlio.
Daniele Passanante