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24/03/09

Caffarella, perché Loyos il biondino confessò ?



Guarda subito sul sito Un bacio è un bacio

Chiunque con un minimo di sale in zucca e un po´ di onestà intellettuale si domanda se è giusto dedicare così tante prime pagine ad un solo stupro da cinque settimane a questa parte e zero righe, o piccole brevi, alle decine o centinaia di altre ragazze e donne stuprate in Italia in queste settimane.
di Gennaro Carotenuto
Su questo piano è evidente che sono sempre necessarie considerazioni su due aspetti:
1) l´uso politico dei romeni che stuprano una minorenne italiana, perfetti per tener desto l´allarme sicurezza;
2) la spettacolarizzazione del caso, ovvero l´uscita dal contesto informativo per entrare in un contesto seriale per il quale si segue quella storia a puntate fino alla soluzione del giallo ma non si segue un´altra storia analoga che va in onda su di un altro canale.
Nel caso della Caffarella però è a questo punto necessario esprimere un dubbio terribile che se confermato sarebbe un´onta per un paese civile e uno stato di diritto.
Perché Alexandru Loyos, al secolo "il biondino", confessò uno stupro che sicuramente non aveva commesso per ritrattare dopo poche ore? Quando la prova del DNA testimoniò che i due presunti mostri, Loyos e Karol Racz (faccia da pugile) erano innocenti (almeno dallo stupro) il primo fu accusato di essersi autocalunniato per proteggere i veri autori dello stupro descritti come potenti e minacciosi.
Adesso sappiamo (sappiamo?) che gli autori dello stupro erano altri due balordi, due giovanissimi immigrati disgraziati come il pugile e il biondino, la qual cosa fa cadere anche la pallida tesi dell´autocalunnia. Loyos e Racz restano ancora in galera e non si sa più bene perché. Quello che non vale per i presunti colpevoli (il carcere preventivo) vale invece per sicuri innocenti?
Ma soprattutto: perché Loyos confessò lo stupro? Cosa fece così paura a quello che oramai è a tutti gli effetti un´altra vittima di questa vicenda oltre alla quattordicenne stuprata? Molti temono che sia successo qualcosa di terribile non solo nel Parco della Caffarella ma anche nel Commissariato dove fu cucinata una verità ufficiale buona per i media e la politica, ma che non ha retto a nessuna verifica e che non era degna di un paese civile e di uno stato di diritto. Serviva urgentemente un mostro, ma forse il mostro in quel Commissariato non era Loyos.
Leggiamo la denuncia del gruppo Everyone in merito e molto altro su:
Giornalismo partecipativo

Vladimir Luxuria «Rifarei la prostituta»


«Rifarei la prostituta»
Vladimir Luxuria, nessun pentimento e un solo desiderio: «Vorrei essere mamma». Magari in un'altra vita. Il sesso? «Oggi la vera trasgressione è l'amore». Il suo pene? «Me lo tengo»

Un libro di favole per bambini sul tema transgender e nessun pentimento sul passato: «Rifarei tutto, anche la prostituta». Così Vladimir Luxuria si racconta in un'intervista a Grazia: «Sto scrivendo un libro di fiabe sul tema della trasformazione e del transgender.

La persona che nasce in un corpo che non sente suo non è tanto diversa dal principe che la strega cattiva ha trasformato in un ranocchio». Deputata di Rifondazione nella precedente legislatura, vincitrice della sesta edizione dell'"Isola dei famosi" e autrice di un libro di favole a breve nelle librerie (notizia che aveva anticipato a Libero.it prima di partire per l'Honduras), Vladimir Luxuria, il transgender più famoso d'Italia, e afferma: «Non mi sento completamente femmina, non farò mai l'operazione per cambiare sesso». Poi confida di credere nella reincarnazione: «Vorrei rinascere soddisfatta del mio sesso anagrafico, vorrei essere bellissima e intelligentissima, vorrei essere mamma. Ma se dovessi reincarnarmi in un animale, allora mi piacerebbe essere un orata, perché può cambiare sesso senza ricorrere alla chirurgia. La natura fa si' che, se prevalgono i maschi, alcuni si trasformano in femmine per garantire la sopravvivenza dalla specie». Sostiene di non rinnegare nulla della sua vita e di non essersi mai pentita di ciò che ha fatto: «Non c'è nulla della mia vita che non rifarei. Compresa la prostituzione. Sarei un'ipocrita se adesso dicessi "mi pento" sbattendo la testa contro il muro. È stato un breve periodo della mia vita in cui ho scoperto la solitudine di tanti uomini». E infine confida al settimanale che la sua prossima sfida sarà l'amoreche nella sua vita non ha mai provato come sentimento corrisposto e duraturo. Lo definisce «l'elemento sovversivo del nostro tempo» e sostiene: «Oggi la vera trasgressione non è una donna vestita di lattice e con la frusta, ma una coppia di anziani che si tengono per mano». (Libero News)

08/03/09

Vescovo brasiliano scomunica famiglia bimba nove anni stuprata fatta abortire

Di fronte a questo, che si può pensare, dire, fare?
Scriviamo i nostri pensieri al vescovo di Recife? E al Vaticano che gli ha dato ragione? Qualcuno riesce a trovare l'indirizzo della diocesi di Recife?
Brasile: bambina di nove anni stuprata, vescovo scomunica chi l'ha aiutata ad abortire<clicca qui per leggere-stuprata-vescovo-scomunica-chi-ha-aiutata-abortire/>
E' accaduto in Brasile e lo ha reso noto la BBC <clicca qui per leggere>E' il caso di una bambina di nove anni, abusata per anni dal patrigno, incinta di due gemelli.
La legge brasiliana ammette l'aborto in caso di stupro e di rischio per la madre: secondo i medici, entrambe le casistiche erano in gioco. L'interruzione di gravidanza è stata portata a termine mercoledì. L'arcivescovo di Olinda e Recife, Jose Cardoso Sobrinho, ribadendo che la legge di Dio è superiorea ogni legge umana, ha immediatamente scomunicato la madre della bambina e i medici. La bambina non è stata scomunicata solo perché troppo piccola.

Una giornata da festeggiare con tutte e per tutte

Comunicato stampa - ArciLesbica
7 marzo 20098 marzo: giornata internazionale delle donne
Una giornata da festeggiare con tutte e per tutte


ArciLesbica augura buon 8 marzo a tutte le donne, lesbiche ed eterosessuali, alle migranti e alle native, alle giovani e alle donne anziane, a quelle che sono madri e a tutte le figlie, alle donne che lavorano e a quelle che vorrebbero lavorare, alle donne che si prendono cura e a quelle che hanno bisogno di cura.
Questa giornata per noi non ha perso il suo significato di festa dei rapporti d'amicizia e d'amore tra donne, grazie ai quali è avvenuta la presa di coscienza femminile del proprio valore e della propria inviolabilità.

Francesca Polo
Presidente Nazionale ArciLesbica

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