[CHI SIAMO] - [APPUNTAMENTI] - [HOME] -[ ATTIVITA' E SERVIZI] - [ diventare socio/a] - [CONVENZIONI] - [AGORA'] -[BIBLIOTECA LGBT] - [ VIDEOTECA ] Pianeta Urano e Juliette & Juliette si sono trasferiti a S. Michele Extra (VR). Contatti : 346.9790553 dalle 18 alle 22 (x maschi) 349.3134852 (x femmine) info@arcigayverona.org OPP. verona@arcilesbica.it x INFO. iscriviti alla NEWS LETTER

03/11/08

BOLOGNA. "GENDER BENDER SCUOTEREBBE L´AMERICA"

Visita la sezione dedicata alla serie televisiva L Word. Con approfondimenti, le trame degli episodi, le biografie dei personaggi e molto altro.
La regista del film Troche: "Negli Usa non esiste un festival multimediale sul mondo lesbico. Ma l´Italia su queste tematiche è arretrata"
sabato 01 novembre 2008 , di La Repubblica - Bologna
L´autrice di "The L World" ha raccontato sabato 01 novembre il suo lavoro e la sua esperienza alla Biblioteca delle Donne in Santa Cristina
di PAOLA NALDI
I capelli raccolti in una coda ad esaltare lo sguardo acuto, una parlantina veloce e affabile che a stento frena la voglia di raccontare storie. E´ arrivata così a Bologna Rose Troche, la regista americana autrice di «Go Fish» e della fortunata serie televisiva «The L Word» che ha portato per la prima volta all´attenzione del suo Paese e del mondo, attraverso il piccolo schermo (in Italia è arrivata su La7), la vita e i sentimenti di una comunità lesbica.
La regista è ospite della rassegna «Soggettiva», organizzata da Arcilesbica Bologna nell´ambito del festival Gender Bender, partecipe del convegno sul tema «Le serie televisive, genere e sessualità sul piccolo schermo» che si è svolto sabato, a partire dalle ore 10.30, all´Aula Magna di Santa Cristina.
Al termine del dibattito la regista è stata intervistata da Francesca Manieri e Anna Passarini.
E´ la prima volta che Troche arriva a Bologna, entusiasta del festival, e con vigore spiega le ragioni di un successo televisivo e i confronti culturali tra America e Italia.«E´ la prima volta che partecipo a Gender Bender ma mi è sembrato subito molto interessante per il suo approccio multimediale. Sarebbe un evento unico anche in America dove ci sono molti festival sul tema ma sempre incentrati su un solo linguaggio. Questo invece è onnicomprensivo».
Questo festival è uno dei pochi sul tema nel nostro paese. Cosa pensa della cultura italiana in rapporto alle tematiche gay e lesbiche. Come giustifica certe arretratezze?
«Non mi ero resa conto del fatto che l´Italia fosse così convenzionale. Alcuni paesi confinanti sono più liberali. Certo il cattolicesimo può avere influenza perché la religione tende a negare l´esistenza di persone omosessuali. Ma se l´indifferenza parte dal governo è ancora più grave perché si permettono certi crimini, come il picchiare una persona gay, senza che questi vengano puniti».
Comunque anche in Italia è arrivata la serie «The L Word», anche se non su un canale nazionale e in seconda serata.
Qual è secondo lei il successo di questa serie?
«Forse perché non sono loro che decidono se le donne devono essere promosse. E proprio per questo piace anche ad un pubblico eterosessuale. E´ comunque un mondo fantastico».
E per questo è stato in parte criticato. Non crede che la televisione tenda a semplificare le cose, in un certo senso ad addomesticarle?
«Ho partecipato alla serie fin dalla puntata pilota e in effetti avrei voluto che tutto avesse una dimensione più realistica ma ad un certo punto la produzione ha preferito una versione più chic. Certo per farla durare sei anni, dopo la serie «Sex and the City», era la scelta giusta, anche se così la serie è più vuota e superficiale. Mi è dispiaciuto non essere riuscita a creare il senso di una famiglia, di una comunità, ma forse nel contesto politico odierno, dove tutto sta crollando, l´America aveva bisogno di una via di fuga come questa».
Quindi spera molto nella vittoria di Barack Obama?
«Deve vincere. Certo, si troverà a dover gestire una situazione complicata ma l´America vuole essere percepita in maniera diversa dal resto del mondo»

Nessun commento: