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16/11/07

Caro ex Marito




Caro ex - marito,
capisco che può sembrare stupido scriverti sapendo che tu non leggerai mai queste parole. Ci sono cose non dette ed azioni non fatte che restano dentro e fanno male, troppo male. Del resto , me ne sono andata così velocemente quasi scappata. In una mattinata con l’aiuto di un’amica ho caricato le cose essenziali e poi sono andata a scuola a prendere le bimbe.
Questo è stato il mio trasloco ! con te che battevi sulla porta
“Apri!” Gridavi!
Ed io “Col Caz…o che apro. Anzi guarda che chiamo i carabinieri”.
Mai abbiamo avuto la possibilità di chiarirci il perché di quello che è successo.
Adesso che le emozioni si sono allontanate e tutte le comparse di quel tempo non ci sono più, i nostri genitori, tu stesso, parenti ed amici vari voglio dirtelo: io non ho mai provato piacere con te! Io quando ero con te non sapevo cos’era l’orgasmo.
Quando l’ho scoperto andando a letto con una donna io non ho più voluto assolutamente venire a letto con te.
Però, io avevo paura di te, o almeno sapevo che sarebbe andata a finire male, eri manesco! Eri stato premuroso, affettuoso, nei primi anni di matrimonio.
Avevo 20 anni, pochi amori alle spalle e tu avevi promesso che ti saresti preso cura di me.
Eppure capivo già che eri capriccioso e viziato. Che avevi un passato (per quei tempi) corrotto: le donne non valevano niente per te se non ti accudivano e coccolavano così come avevano fatto le tue sorelle e tua madre. Che eri l'espressione di una cultura maschilista, antica.
Forse, se non fossimo andati a vivere con tua madre, chissà. Ma
siamo stati obbligati dai ritardi della ristrutturazione della nostra casa a convivere con tutti quei parenti così invadenti e pieni di consigli indesiderati. Ritardi che ho sempre pensato studiati e decisi volutamente.
E dopo il matrimonio, cullato dal tuo ambiente, hai ripreso l'arroganza del bullo. Aiutato da tua madre e le tue sorelle, hai avuto un solo scopo: piegarmi.
Giuro, se avessi avuto solo un'idea di quel che avrei patito, e di quello che mi poteva dare invece l’amore per una donna, sarei scappata non una ma cento volte. Ma ero troppo giovane, troppo spaventata, troppo sola, troppo piena di sensi di colpa per la responsabilità di far crescere due figlie sane e felici. Così per anni sono stata una vigliacca.
Subito ho avuto più paura di mia madre e del moralismo
dei miei parenti ed amici che di un futuro così nebuloso e peccaminoso come quello lesbico.
E inoltre tu ti sentivi in obbligo di farmela pagare.
In fondo ero scappata di casa, scappata da te e da quella famiglia così tradizionalmente pulita con tanto di prete missionario come zio! Non potevi essere una cattiva persona per la gente!
E peggio ancora scappata per andare a vivere con una donna!
Sono stata un'ingenua: femmina specialmente, “Non ha da NOI salvezza.!”
Così c’è stata l’accusa di ambiente malsano per le “tue” bimbe. Il processo e la sentenza.
Eppure, in fondo al cuore sapevi che me ne sarei cavata
fuori, era questo il motivo della tua rabbia? Sapevi che ti sarei sfuggita? È accaduto!
Sono andata via, io le mie due bimbe ed il cane in una mattina di maggio e non sono tornata più.
Non ti ho mai detto che cosa ho pensato mentre ti voltavo le spalle. Ho pensato: cancellerò questo matrimonio, e sarà come se fosse successo
a un'altra. Eppure, ancora adesso, a tanti anni di distanza, devo confessarti che spesso ho sentito dolore per le ferite che mi hai inferto. Forse per questo non sono mai del tutto riuscita a dimenticarti, e veramente cancellarti. Non si dimentica mai il primo uomo che ci ha fatto male.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho riletto la tua lettera e mi sono chiesta quando tempo dovrò aspettare per poter leggere cose che a me non hai mai detto?
Io spero di non dover leggerle su un blog ma vorrei sentirle da te.
Se proprio non riesci a dirmele scrivimi come scrivi nel blog.
Sappi che qualsiasi cosa mi devi dire io sapro ascoltari.